Un database per le campane d'Italia

Le moderne tecnologie di condivisione multimediale rappresentano una fonte preziosissima di dati per innumerevoli forme di ricerca. Basti pensare quanto sia semplice, oggi, catturare e trasmettere l'immagine di qualsiasi oggetto, sia che esso sia vicino a noi oppure si trovi a distanza. Anche nel mondo delle campane il materiale fotografico, visivo e sonoro si arricchisce sempre più di documenti e fonti informative importantissime per la conoscenza del patrimonio campanario italiano. Le piattaforme di condivisione in rete sono ormai un punto di riferimento indiscusso per campanologi, ricercatori, appassionati o semplici curiosi e le conoscenze di persone, anche distanti tra di loro, possono essere facilmente scambiate per un arricchimento reciproco.

In questa varietà di fonti e materiale, il rischio cui si va incontro è quello di assistere a una dispersione di queste informazioni che, sebbene formalmente pubbliche e consultabili da qualsiasi dispositivo connesso in Rete, restano incapsulate in portali di difficile consultazione e sparpagliate in indirizzi differenti.

Nasce così l'idea di creare un raccoglitore in cui far confluire i documenti e le fonti sitografiche al fine di agevolare ricerche incrociate e confronti, nonchè la stesura di analisi statistiche. L'applicativo, raggiungibile all'indirizzo https://censimento.campanologia.org, è disponibile nella sua versione completa ai soci oppure a pagamento, mentre è liberamente fruibile in modalità ridotta da chiunque ne faccia richiesta scrivendo a info@campanologia.org. Il portale, nella sua prima versione di lancio, si concentra sulle campane medievali del Paese. Ogni bronzo, oltre ad essere localizzato sul territorio nazionale, viene descritto da alcuni dati sintetici, dove disponibili, quali misure geometriche, nota di battuta, fonditore e anno di fusione. Ad ogni voce è poi possibile associare gli estremi bibliografici delle pubblicazioni che ne fanno menzione, nonchè la sitografia e il materiale multimediale disponibile in rete, come fotografie e cortometraggi che ne permettono l'ascolto del suono.

Attualmente risultano registrate circa 450 campane fuse prima dell'anno 1500, anche se le stime nazionali suggeriscono che siano almeno il doppio. La Toscana si conferma la regione detenente il maggior numero di bronzi medievali (37%), seguita da Lazio (12%), Umbria (12%) ed Emilia Romagna (9%). Altre statistiche sulle epoche di fusione, l'identità e la provenienza dei fonditori, e sulle caratteristiche geometriche delle campane rappresentano solo una parte del potenziale derivante dalla raccolta strutturata dei dati sulle campane italiane.

Paolo Bordoni