Il sistema Friulano

di Maurizio Bertazzolo


Montaggio

Il sistema a slancio “friulano” nasce come variante dello slancio tradizionale, sul finire del XVI secolo. L’area di diffusione è tutto il Friuli Venezia Giulia più alcuni territori oltre il confine sloveno, alcuni nel trevigiano e nel veneziano.
La differenza basilare tra questi due sistemi di suono risiede nel fatto che quello friulano, prevede che i rintocchi delle campane arrivino in una sequenza prestabilita; ad esempio, con un concerto formato da tre campane (con 1 indichiamo la piccola) avremo questo tipo di sequenza regolare: 1-2-3-1-2-3 -1-2-3 ecc…,mentre nello slancio normale i rintocchi arrivano casualmente. Questo comporta il fatto che, ogni campana inceppata  a slancio friulano, deve avere lo stesso tempo di oscillazione di tutte le altre campane del concerto, in maniera da produrre un arrivo sequenziale dei suoni.
Per garantire la stessa velocità a tutte le campane, basta avere, per ognuna delle campane la medesima distanza tra l’asse dei perni e la bocca della campana, questo lo si ottiene aumentando le dimensioni degli isolatori delle campane piccole oppure mettendo in posizione particolare il ceppo.    
Per garantire una sequenza di suoni prolungata ed anche per suonare la campana con un angolo di oscillazione ridotto vengono forgiati dei battagli con un peduncolo molto sviluppato.


Sono ben visibili le diverse altezze di montaggio ottenute grazie a isolatori di diverso spessore per le varie campane, e i battagli dai peduncoli
molto sviluppati

Intonazione dei concerti friulani

I concerti a slancio friulano sono composti per la gran parte da 3 campane in scala diatonica  maggiore (es. Do, Re, Mi).
Più rari sono i concerti a 4 campane. Quest’ultimi, sono pensati per formare, salvo qualche rarissimo caso, 2 concerti. Ad esempio un concerto formato da 4 campane Do, Re, Mi, Fa#, si divide in:

  1. Concerto maggiore formato da 3 campane in Do Maggiore (Do, Re, Mi).
  2. Concerto minore formato da 3 campane in Re Maggiore (Re, Mi, Fa#)

In queste situazioni il tempo di oscillazione della campana maggiore viene dato a tutte le altre campane del concerto.
Rari sono i concerti a 4 campane in scala diatonica maggiore.

Esistono anche concerti formati da 5 campane, che qualora siano intonate in scala formano appunto le prime 5 note di una diatonica maggiore (es. Do, Re, Mi, Fa, Sol) oppure qualora presentino tutti intervalli di un tono possono formare 3 concerti
Do Maggiore: Do, Re, Mi;
Re Maggiore: Re, Mi, Fa#;
Mi Maggiore: Mi, Fa#, Sol#.

Esistono, anche se in numero esiguo, concerti in accordo minore (es. Do, Re, Mib) concerti in scala diatonica maggiore “a salto” (es. Do, Mi, Sol) oppure altri tipi di combinazioni:
Do, Reb, Mi;
Do, Mib, Fa;
Do, Re, Fa.

Il concerto più grande del Friuli Venezia Giulia è quello del Duomo di Udine: 5 campane in Sol2 leggermente calante in scala diatonica (Sol2, La2, Si2, Do3, Re3).

Tecnica esecutiva

Una suonata particolare del Friuli è la cosiddetta “scampanotata”; essa fa parte di sistemi misti, comprendenti cioè alcune campane ferme suonate tramite l’utilizzo del battaglio ed altre in movimento. In Friuli è molto diffusa la scampanotata con la campana maggiore in movimento; meno frequentemente invece, sono la mezzana o la piccola a muoversi. Spesso si suona anche con tutte le campane ferme suonate con il battaglio eseguendo delle semplici melodie.
Per scampanotare bisogna legare il battaglio della campana in modo che la sua distanza dal punto di battuta sia ridotta a qualche centimetro (2~3 cm). Per fare questo si lega una catena o una corda da un capo al battaglio e dall’altro all’asta oppure, nel caso che non vi sia questa, ad un braccio della ruota. Siccome i peduncoli dei battagli nella maggior parte dei casi hanno una forma tronco-piramidale, per tenere la parte della catena/corda fissa al battaglio si usa un morsetto apribile. Questo viene fissato al battaglio e poi gli viene attaccata la catena/corda attraverso un anello saldato su di esso.
Raramente, onde evitare l’installazione dei morsetti prima di ogni suonata e la ovvia rimozione alla fine di questa, vengono fatti dei battagli con un anello incorporato.
Esiste anche un altro metodo di scampanotata utilizzato soprattutto nel Goriziano e nella valle del Natisone. Questo metodo consiste nel percuotere la campana o con un battaglio interno ausiliare oppure con un martello in legno in un punto ben preciso del bronzo, in modo da produrre oltre alla nota fondamentale anche il parziale di “terza minore”.
La scampanotata prevede che si eseguano un certo numero di rintocchi con le campane ferme nell’intervallo di tempo che separa i rintocchi della campana in movimento (tipicamente 3 rintocchi ma il numero può aumentare o diminuire a seconda del desiderio dello “scampanotadors”).
La scampanotata viene praticata in quasi tutto il Friuli in ogni occasione festiva ma principalmente nelle feste patronali. Ogni paese ha i propri “scampanotadors” che nelle feste suonano interrottamente anche per ore. La suonata manuale può essere effettuata in vari modi a seconda delle possibilità che il campanile offre. In alcuni campanili, le corde scendono dalla cella fino alla base del campanile e i suonatori, uno per ogni bronzo, devono suonare a tempo in modo da far produrre la sequenza corretta.
In altri casi invece le corde non arrivano fino alla base del campanile, si agirà allora direttamente dalla cella.


Gli "scampanotadors" concertano con due campane ferme e una in movimento