5. IL CONVEGNO DI LIMBURG E LE NORMATIVE CAMPANOLOGICHE MITTELEUROPEE

Matteo Padovani, Ivo Radakovich



Interno del mantello della campana “Thérèse” della Basilica S. Thérèse di Lisieux (Francia),
fusa nel 1948 dalla ditta Paccard di Annecy
Nota nominale: FA2 Ø bocca: mm 2300 Peso bronzo: kg 9800

Fotografia storica proveniente dalla ditta Paccard
 

Introduzione

La stesura del documento delle Direttive Limburghesi è stata possibile grazie al prezioso contributo di Ivo Radakovich, che si è occupato di tradurre fedelmente il documento originale in lingua tedesca. Lo ringrazio sentitamente.

I requisiti della struttura tonale della campana moderna sono stati definiti dal Consiglio Campanologico Tedesco, costituito da fonditori ed esperti campanologi, riunitosi a Limburg / Lahn (Germania) nel 1951.

Negli anni dell’immediato dopoguerra l’attività dei fonditori fu molto intensa, poiché vi era la necessità di reintegro del patrimonio campanario in seguito alle numerose requisizioni e distruzioni subite durante il conflitto. Accanto alle campane di buona qualità, iniziarono però a diffondersi anche campane scadenti, dotate di requisiti inadeguati alle esigenze della scienza campanologica germanica. Fu così che i migliori fonditori tedeschi, desiderosi di tutelare la qualità delle proprie campane, decisero di riunirsi per discutere ed approvare una serie di severe normative, che da quel momento in poi avrebbero dovuto essere osservate nella realizzazione di tutte le nuove campane.

Le Direttive Limburghesi o Limburger Richtlinien in realtà non introdussero nulla di nuovo, poiché i fonditori più preparati erano già perfettamente in grado di realizzare campane nuove in linea con le direttive predette. Tali direttive possono essere considerate, dopo molti secoli, come il punto evolutivo storicamente più elevato dell’arte di fondere le campane.

Le convenzioni di Limburg non solo hanno caratterizzato la produzione campanaria tedesca e mitteleuropea dal 1951 ad oggi, ma sono divenute di uso comune per tutte le ditte mitteleuropee e costituiscono tuttora i parametri di riferimento per le campane di nuova realizzazione.

Le Direttive Limburghesi definiscono in modo ufficiale il concetto di “Campana moderna di buona qualità” ed assumono la valenza di Normative Campanologiche Mitteleuropee.

I parametri qualitativi espressi dalle Direttive Limburghesi, riferiti alla precisione e alla resa del suono, si riferiscono principalmente ad analisi effettuate su campane ferme, fatte rintoccare e vibrare manualmente; nel giudizio sullo sviluppo del suono può anche essere considerata, oltre all’analisi sulle campane ferme, la valutazione sul suono dinamico.

Le Direttive Limburghesi sono articolate secondo i seguenti cinque punti:

1. STRUTTURA TONALE

2. RISONANZA DECRESCENTE

3. SVILUPPO DEL SUONO

4. CLASSIFICAZIONE DELLE SAGOM

5. COMPOSIZIONE DELLA LEGA

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1. STRUTTURA TONALE

Il riferimento per l’analisi tonale è il Corista di Vienna (1885) o Frequenza di Parigi, con il tono a della prima ottava (in Italia e in Francia è invece il LA della terza ottava) a 435 Hertz (vibrazioni doppie per secondo).
Le frazioni di tono vengono definite in sedicesimi di semitono (trentaduesimi di tono).
La struttura tonale della campana ed il relativo giudizio di qualità vengono definiti nel Campo Principale (in relazione ai toni parziali principali) e nel Campo Misto (in relazione ai toni misti e risultanti).

1/a. CAMPO PRINCIPALE (Toni Parziali Principali)

Nel Campo Principale devono essere rispettati i seguenti requisiti tonali:

-- NOTA DI BATTUTA precisa e definita.
La Nota di Battuta costituisce il tono principale di riferimento per tutti i Toni Parziali (detti anche Sovratoni o Toni Superiori).
- Corrispondenza fra la NOTA DI BATTUTA ed il tono parziale PRIMA.
- L’esatto tono parziale OTTAVA INFERIORE.
- L’esatto tono parziale OTTAVA SUPERIORE.
- L’esatto tono parziale TERZA MINORE (o in determinate campane, l’esatto tono parziale TERZA MAGGIORE).
- L’esatto tono parziale QUINTA.

In riferimento ai toni parziali principali e alla loro distanza “ideale” dalla NOTA DI BATTUTA, sono accettate le seguenti tolleranze (espresse in 1 / 16° di semitono o 1 / 32° di tono):

-- PRIMA da +3 a -6
è preferibile la PRIMA calante
rispetto a quella crescente
-- OTTAVA INFERIORE da +3 a -10 è preferibile l’OTTAVA INFERIORE calante
rispetto alla crescente
-- TERZA MINORE da +4 a -4 idem nel caso di campane con TERZA MAGGIORE
-- QUINTA Dovrebbe essere sempre corretta.
La QUINTA può essere tollerata calante nelle campane con Terza Minore. Un calo eccessivo, tuttavia, rischia di influenzare negativamente il suono, in tal caso la campana può essere respinta dalla committenza. Nelle campane con Terza Minore è accettabile la QUINTA crescente (o SESTA calante), mentre la SESTA corretta è accettabile nelle campane con Terza Maggiore.

 

1/b. CAMPO MISTO (Toni Misti e Risultanti)

Il Campo Misto è di grande importanza per la caratterizzazione della struttura tonale e per la risonanza della campana. E’ necessario prendere in considerazione seguenti aspetti:

-- Alcuni Toni Misti e Risultanti devono rispettare il corretto intervallo tonale, come ad esempio i toni DECIMA MAGGIORE e DODICESIMA.
-- I toni molto evidenti (sia in Campo Principale che in Campo Misto) non si devono trovare ad una distanza inferiore al mezzo tono.
-- Nelle zone di incontro tra Toni Parziali Principali e Toni Misti possono originarsi Toni Parziali Invadenti, i quali possono essere percepiti come toni decrescenti, toni fischiati, o addirittura come rumori parassiti aventi risonanze in ottava inferiore.
I Toni Parziali Invadenti possono assumere il carattere di nota di battuta, in tal caso vengono definiti come Toni di Battuta Illegali. I toni di battuta illegali possono essere tollerati se rimangono discreti e non determinano dissonanze né con la nota principale di battuta, né con le note di battuta di altre campane all’interno di un concerto.

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2. RISONANZA DECRESCENTE

Nella campana di buona qualità, i cosiddetti Toni Parziali Forti (PRIMA, TERZA, OTTAVA INFERIORE) devono presentare una Risonanza Decrescente lunga, equilibrata e ben proporzionata.

La durata minima di risonanza dei Toni Parziali Forti (*) è stabilita come segue:

Tonalità della campana
OTTAVA INFERIORE (**)
PRIMA / TERZA
inferiore a DO#3 (DO3, SI2, SIb2…)
superiore a 150’’
uguale o superiore a 25’’
fra DO#3 e MI3
almeno 150’’ – 120’’
almeno 20’’
fra FA3 e LA3
almeno 110’’ – 85’’
almeno 17’’
fra LA#3 e DO#4
almeno 80’’ – 65’’
almeno 12’’
fra RE4 e FA5
almeno 60’’ – 50’’
almeno 10’’

 

  * Dati riferiti a campane in sagoma “Media” realizzate in bronzo. Le Direttive Limburghesi stabiliscono anche la durata minima di vibrazione per campane realizzate in acciaio, che però non sono oggetto del nostro studio.
  ** La durata minima di vibrazione dell’Ottava Inferiore viene anche indicata in 1 minuto secondo di vibrazione per ogni cm di diametro alla bocca (Esempio: una campana avente diametro di bocca 100 cm dovrà vibrare per almeno 100 minuti secondi).

Si stabilisce inoltre quanto segue:

-- La risonanza decrescente dei toni parziali deve avvenire in modo uniforme.
-- Durante il suono ad oscillazione, nell’intervallo temporale fra due battute non devono presentarsi cali troppo evidenti dovuti alla relazione fra NOTA DI BATTUTA e PRIMA.
-- Una risonanza decrescente di tipo oscillante può essere tollerabile, a condizione che durante il suono ad oscillazione non compaiano battimenti in grado di disturbare la resa sonora.

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3. SVILUPPO DEL SUONO

Il giudizio definitivo sulla qualità di una campana non è dato esclusivamente dalla precisione dello schema tonale, ma anche dal giudizio sullo Sviluppo del Suono, ovvero dalla presenza di buone proporzioni nella risonanza ed evidenza dei toni parziali principali.
Le campane che presentano uno sviluppo del suono scadente sono da respingere.

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4. CLASSIFICAZIONE DELLE SAGOME

Per definire in modo appropriato la tipologia di sagoma di una campana, si devono considerare i seguenti pesi minimali (con riferimento alla campana in tono DO3):

- DO 3 "Pesante" almeno 2600 Kg
- DO 3 "Medio-Pesante" almeno 2100 Kg
- DO 3 "Leggero" almeno 1700 Kg

Campane più leggere rispetto al peso minimo non possono essere classificate nella tipologia “Leggera”, bensì nella tipologia “Ultra – Leggera”.

Nell’ambito della medesima tipologia di sagoma, il rapporto proporzionale di peso fra due campane divise da un intervallo di ottava deve essere pari a 1 / 8 (Esempio: DO3 = kg 2100; DO4 = 2100 / 8 = 260 kg).

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5. COMPOSIZIONE DELLA LEGA

Le campane in bronzo devono essere realizzate esclusivamente in puro bronzo per campane, convenzionalmente costituito dal 78% di rame, 22% stagno). La lega non deve contenere materie estranee in misura complessiva superiore al 2%, e non dovrà contenere piombo in misura superiore all’1%.

 


Vienna, Cattedrale S. Stefano
campana “Pummerin”

DO2, Ø mm 3140, kg 20132
anno 1951, Karl Geisz
Glockengießerei St. Florian
 


Friburgo in Bresgovia, Duomo
campana “Christus”

SOL2, Ø mm 2133, kg 6856
anno 1959, Friedrich Wilhelm Schilling
Heidelberg

 

Francoforte sul Meno, Paulskirche

campana “Bürgerglocke”
FA#2, Ø mm 2266, kg 8590 anno 1987,

Karlsruher Glockengießerei,

Karlsruhe

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